Amundi al Salone del Risparmio 2019 presenta il progetto di ricerca DESARC-MARESANUS DEcreasing Seawater Acidification Removing Carbon
Amundi al Salone del Risparmio 2019 presenta il progetto di ricerca DESARC-MARESANUS DEcreasing Seawater Acidification Removing Carbon
Milano, MI, Italia, 18 marzo 2019
In occasione del Salone del Risparmio 2019, Amundi dedica la conferenza del 2 aprile, alle ore 14.30, alla presentazione di un importante progetto di ricerca realizzato dal Politecnico di Milano e dal Centro Euromediterraneo sui Cambiamenti Climatici: il “Desarc-Maresanus” che ha come obiettivo il contrasto all’acidificazione del mar Mediterraneo e la sottrazione dall’atmosfera della CO2 in eccesso.
A parlarne il Prof. Stefano Caserini, titolare della cattedra di Mitigazione dei Cambiamenti Climatici e Project Leader della ricerca. Insieme a lui Paolo Proli, Head of Retail Distribution, a testimonianza dell’impegno decennale di Amundi sul fronte ESG. Modera l’incontro Tessa Gelisio, conduttrice, giornalista e autrice, Presidente dell’associazione ambientalista forPlanet onlus.
Il progetto di ricerca “Desarc-Maresanus” affronta due problemi ambientali di grandissima rilevanza: l’aumento delle concentrazioni di biossido di carbonio (CO2) in atmosfera e la conseguente acidificazione degli oceani.
È ormai evidente e riconosciuto dalla comunità scientifica che le attività umane, in particolare l’uso di combustibili fossili e la deforestazione, hanno comportato un aumento dei livelli di CO2 in atmosfera di entità e velocità senza paragoni rispetto agli ultimi due milioni di anni. Il conseguente surriscaldamento globale sta già provocando conseguenze sulle attività umane e sugli ecosistemi, come riconosciuto anche dall’ultimo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC)[1]. Parallelamente agli impatti causati direttamente e indirettamente dall’aumento delle temperature, la diffusione negli oceani della CO2 atmosferica in eccesso sta comportando un aumento dell’acidità delle acque dei mari, con rischi già elevati per gli ecosistemi marini, in particolare le barriere coralline.
Per limitare il riscaldamento globale “ben al di sotto dei 2°C”, come stabilito nell’ambito dell’Accordo di Parigi, non è più sufficiente la drastica riduzione delle emissioni di gas climalteranti, ma diventa necessario rimuovere CO2 dall’atmosfera in quantità tanto più ingenti quanto più si ritarda nella riduzione delle emissioni.
Il progetto “Desarc-Maresanus” è proprio finalizzato a studiare un processo per rimuovere CO2 dall’atmosfera e contemporaneamente contrastare l’acidificazione degli oceani. Questo processo, già oggetto di attività di ricerca al Politecnico di Milano recentemente pubblicata sulla rivista “Mitigation and Adaptation Strategies for Global Change”[2], utilizza le biomasse per produrre calce con cui diminuire l'acidità del mare, generando sottoprodotti energetici decarbonizzati come l'idrogeno. L’attività di ricerca del progetto “Desarc-Maresanus” è finalizzata a studiare più in dettaglio la fattibilità tecnica ed economica del processo, nonché i benefici per il comparto marino, con un focus sul Mediterraneo.
A tale scopo la ricerca prevede il coinvolgimento della Fondazione Centro euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC), una delle principali strutture di ricerca scientifica sul cambiamento climatico a livello europeo. In particolare, la Divisione ODA (Ocean Modeling and Data Assimilation) del CMCC studierà il potenziale contributo del processo nella riduzione del trend di acidificazione del mare Mediterraneo, assorbendo nel contempo CO2 dall’atmosfera, valutando diverse strategie operative. Alla ricerca collabora inoltre CO2APPS, una start-up innovativa che ha ideato il processo.
Amundi, il più grande asset manager in Europa per patrimonio gestito e tra i primi dieci a livello globale[3], ha offerto il proprio contributo economico ai due partner scientifici del progetto “Desarc-Maresanus”, coerentemente con il proprio impegno nell’investimento responsabile, dimostrato da un’esperienza decennale e da masse gestite secondo i principi ESG pari a 276 miliardi di euro[4].
Amundi è in prima linea nel contrasto al cambiamento climatico e nell’affrontare altre sfide cruciali a livello globale quali le ineguaglianze sociali. Tra le iniziative emblematiche intraprese in questo settore va citata la partecipazione in qualità di cofondatore alla Portfolio Decarbonization Coalition (PDC), istituita nel 2014 e l’adesione ai Principi per l’Investimento Responsabile nel 2006. Lo scorso ottobre Amundi ha presentato un piano d’azione triennale nell’investimento responsabile destinato a implementare in modo integrale i principi ESG e, fra le altre cose, ad aumentare gli investimenti in progetti a impatto ambientale e sociale, quali ad esempio “Desarc-Maresanus”.
Secondo il Prof. Stefano Caserini, docente di Mitigazione dei cambiamenti climatici presso il Politecnico di Milano e Project Leader della ricerca: “Desarc-Maresanus è una ricerca di grande importanza per avviare quel grande sforzo, anche tecnologico, necessario per rimanere all’interno degli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi e per perseguire scenari ambiziosi di contenimento del surriscaldamento globale”.
Il Prof. Mario Grosso, responsabile scientifico della ricerca per il Politecnico di Milano, aggiunge: “la ricerca riguarda uno dei temi di frontiera della lotta al cambiamento climatico: si intende alzare l’asticella dell’ambizione e studiare una tecnologia che permetta di conseguire emissioni negative, ovvero rimozione di CO2 dall’atmosfera. Qualcosa di sicuramente pionieristico, ma imprescindibile per cercare di stabilizzare il sistema climatico”.
La Dott.ssa Simona Masina, responsabile dell’unità di modellistica oceanica della Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, afferma: “il progetto Desarc-Maresanus ci permetterà di stimare per la prima volta la risposta del Mar Mediterraneo al processo di alcalinizzazione come possibile strumento di riduzione dell’acidificazione del mare e contemporaneamente di rimozione di CO2 dall’atmosfera”.
Paolo Proli, Head of Retail Distribution di Amundi SGR, conclude: “Amundi è stata pioniera nei diversi fronti dell’investimento responsabile e si è fatta portavoce del climate change e di come ciò sia rilevante nella gestione degli investimenti, contribuendo a costruire una consapevolezza che oggi è sempre più diffusa. Il contributo economico al progetto di ricerca Desarc-Maresanus risponde alla nostra vocazione di asset manager consapevole della propria responsabilità nei confronti della società e convinto che ciò possa tradursi in performance finanziarie nel lungo periodo”.
Footnotes
- ^ [1] IPCC (2016) Global Warming of 1.5 °C. An IPCC special report on the impacts of global warming of 1.5 °C above pre-industrial levels and related global greenhouse gas emission pathways, in the context of strengthening the global response to the threat of climate change, sustainable development, and efforts to eradicate poverty. dell’Intergovernmental Panel on Climate Change. www.ipcc.ch/report/sr15/
- ^ [2] Caserini S., Barreto B., Lanfredi C., Rigamonti L., Cappello G., Ross Morrey D., Grosso M. (2019) Affordable CO2 negative emission through hydrogen from biomass, ocean liming and CO2 storage. Mitigation and Adaptation Strategies for Global Change, 1-18. https://doi.org/10.1007/s11027-018-9835-7
- ^ [3] Fonte: IPE “Top 400 Asset Managers” pubblicato nel giugno 2018, dati di AUM al 31 dicembre 2017
- ^ [4] Dati Amundi al 31 dicembre 2018
La Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) è un ente di ricerca no-profit che si occupa di realizzare studi e modelli del nostro sistema climatico e delle sue interazioni con la società e con l’ambiente, per garantire risultati affidabili, tempestivi e rigorosi al fine di stimolare una crescita sostenibile, proteggere l’ambiente e sviluppare, nel contesto dei cambiamenti climatici, politiche di adattamento e mitigazione fondate su conoscenze scientifiche.
All’organizzazione di ricerca del CMCC – con sedi e uffici a Lecce, Bologna, Capua, Milano, Sassari, Venezia, e Viterbo – partecipano istituzioni prevalentemente pubbliche, ma anche private, che collaborano nelle attività multidisciplinari di studio e di indagine di temi inerenti le scienze dei cambiamenti climatici.
Le attività scientifiche del CMCC sono distribuite su otto divisioni di ricerca che condividono tra loro diverse competenze e conoscenze nel campo delle scienze del clima:
ASC - Advanced Scientific Computing; CSP - Climate Simulations and Predictions; ECIP – Economic analysis of Climate Impacts and Policy; IAFES - Impacts on Agriculture, Forests and Ecosystem Services; ODA – Ocean modeling and Data Assimilation; OPA – Ocean Predictions and Applications; RAAS - Risk Assessment and Adaptation Strategies; SEME – Sustainable Earth Modelling Economics.
Ulteriori informazioni: http://www.cmcc.it
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Grazie alle sei piattaforme di gestione internazionali[3], alle capacità di ricerca finanziaria ed extra-finanziaria ed all’impegno di lunga data nell’investimento responsabile, Amundi è un nome di riferimento nel settore dell’asset management.
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