Outlook globale degli investimenti per il secondo semestre: crescita a più velocità con dinamiche divergenti
Outlook globale degli investimenti per il secondo semestre: crescita a più velocità con dinamiche divergenti
Milano, Italia, 11 luglio 2024
Milano, 11 luglio 2024
- Si prevede che la crescita globale raggiungerà il 3,1% nel 2024 e il 3% nel 2025. L'inflazione dovrebbe normalizzarsi nel 2025, consentendo alle principali banche centrali di procedere con i tagli dei tassi, ma non contemporaneamente. Un nuovo picco dell'inflazione sulla scia delle elezioni statunitensi è un rischio di coda che gli investitori dovrebbero tenere a mente.
- Il rischio geopolitico aumenterà nei prossimi anni, in particolare con riferimento alle relazioni tra Stati Uniti e Cina. L'Europa dovrà rivalutare il proprio approccio nei confronti della Cina e concentrarsi sulle proprie priorità strategiche, come la difesa, la transizione energetica e la resilienza delle catene di approvvigionamento.
- Gli investitori dovrebbero cogliere le opportunità storiche in ambito obbligazionario e ampliare il loro universo d’investimento azionario e dei mercati emergenti. Materie prime, asset reali e alternativi possono offrire diversificazione e migliorare i profili rischio-rendimento dei portafogli.
Amundi prevede una crescita a più velocità nella seconda metà del 2024, caratterizzata da tendenze disinflazionistiche lente e disomogenee e da dinamiche divergenti. Il rischio geopolitico è elevato e in aumento con l'intensificarsi dei fattori legati al commercio e il relativo rialzo dei prezzi delle materie prime.
Vincent Mortier, Group CIO di Amundi, ha dichiarato: “Il contesto economico sostiene gli utili e gli asset rischiosi, ma la maggior parte del potenziale di rialzo è già prezzato e sarà difficile trovare chiari catalizzatori per ulteriori guadagni. Per affrontare l'incerta transizione verso la prossima fase del ciclo, privilegiamo azionario di elevata qualità, una posizione positiva sulla duration e materie prime per coprirci dal rischio d’inflazione.”
Monica Defend, Head of Amundi Investment Institute, ha aggiunto: “In presenza di un'inflazione in decelerazione ma persistente e di una crescita a più velocità, le banche centrali dovranno valutare attentamente la loro posizione e la loro comunicazione. Le loro azioni potrebbero non essere sincronizzate, ma ci aspettiamo che le divergenze siano limitate.”
SCENARIO CENTRALE: FINE DEL CICLO CON CRESCITA MODERATA E NORMALIZZAZIONE DELL'INFLAZIONE
Sebbene le prospettive economiche globali appaiano sempre più frammentate, continuiamo a ritenere che le politiche monetarie restrittive e l'attenuazione dell'espansione fiscale stiano frenando inflazione e crescita, senza innescare una recessione nelle principali regioni.
Prevediamo una lieve decelerazione della crescita del PIL globale al 3,1% nel 2024 e al 3% nel 2025, dal 3,2% del 2023. L'economia statunitense decelererà (2,3% e 1,7%) mentre l'Eurozona è in ripresa (0,8% e 1,2%). I mercati sviluppati rimarranno sostanzialmente stabili (1,5% sia nel 2024 che nel 2025) e i mercati emergenti saranno complessivamente resilienti (4,2% e 4,0%). L'India manterrà una forte crescita (6,6% e 6,2%) mentre la Cina dovrebbe gestire il suo rallentamento controllato (4,8% e 3,7%).
Le elezioni in Francia e nel Regno Unito non hanno al momento modificato le nostre previsioni di crescita per questi paesi e continuiamo a prevedere una graduale ripresa economica in entrambi i casi (0,9% per il 2024 e 1,3% per il 2025 per la Francia / 0,8% per il 2024 e 1,3% per il 2025 per il Regno Unito).
L'inflazione è più persistente del previsto, ma dovrebbe rallentare ulteriormente nella direzione degli obiettivi delle banche centrali nel 2025. Ciò consentirà alle principali banche centrali di procedere con un nuovo ciclo di tagli per evitare un rallentamento eccessivo, anche se a velocità diverse. I fondamentali economici sostengono l'allentamento nella maggior parte dei paesi dei mercati emergenti, a patto che la Fed non aumenti i tassi. Il nostro scenario centrale prevede che la Fed inizi a tagliare i tassi entro settembre 2024. Uno scenario negativo meno probabile vedrebbe un nuovo picco dell'inflazione sulla scia delle elezioni statunitensi.
Il rischio geopolitico è destinato ad aumentare nei prossimi anni, con l'intensificarsi di fattori quali protezionismo, sanzioni, dazi, controlli sulle esportazioni e guerre commerciali. L'esito delle elezioni statunitensi sarà determinante, in quanto la politica estera degli Stati Uniti dovrebbe differire significativamente tra una presidenza Biden o Trump. Tuttavia, si prevede che le tensioni tra Stati Uniti e Cina aumenteranno e l'Europa dovrà valutare il proprio approccio nei confronti della Cina in base alle proprie priorità in materia di difesa, resilienza delle catene di approvvigionamento e transizione energetica.
IMPLICAZIONI PER GLI INVESTIMENTI: ALLOCAZIONE DINAMICA IN UNA FASE DI FINE CICLO
Per affrontare la transizione verso la prossima fase di questo ciclo, l'asset allocation deve resistere a diversi scenari e bilanciare le opportunità offerte da una dinamica degli utili favorevole e da rendimenti obbligazionari interessanti, in un contesto caratterizzato da elevata incertezza su crescita, inflazione e rischi geopolitici.
Ciò significa che gli investitori dovrebbero combinare una posizione moderatamente positiva sull'azionario con una propensione alla duration lunga e cercare ulteriori fonti di diversificazione. Dovrebbero inoltre valutare i rischi geopolitici e idiosincratici e ricercare quelle società che contribuiranno a guidare la transizione energetica sia nei mercati sviluppati che in quelli emergenti.
Nel complesso, privilegiamo le azioni di alta qualità, manteniamo una posizione positiva sulla duration e guardiamo alle materie prime come copertura contro l'inflazione. Siamo neutrali sulla Cina e ricerchiamo opportunità nelle storie strutturali dei mercati emergenti come India, Indonesia e Corea del Sud. Nei mercati avanzati, cerchiamo aree che possano beneficiare della ripresa economica a prezzi ragionevoli e rimaniamo prudenti nei confronti del rischio di concentrazione. Prevediamo che gli indici ampi e ponderati in base alla capitalizzazione rimarranno all’interno di intervalli ristretti (-5%/+5%) nella seconda metà del 2024, prima di entrare in una fase più volatile.
- Azioni: evitare il rischio di concentrazione e privilegiare qualità e value. Le opportunità abbondano nell'azionario statunitense di qualità, nell’universo value e nei mercati azionari globali. Consideriamo le small-cap europee per capitalizzare la ripresa del ciclo economico e per le valutazioni interessanti. A livello settoriale, la nostra posizione è bilanciata tra azioni difensive e cicliche nella parte inferiore del trading range. Siamo più positivi sui finanziari, i servizi di comunicazione, gli industriali e la sanità.
- Le azioni dei mercati emergenti offrono opportunità interessanti e valutazioni relativamente attraenti rispetto agli Stati Uniti. Privilegiamo Latam e Asia, con l'India in primo piano grazie alla robusta crescita e alla traiettoria di trasformazione.
- Obbligazioni: cogliere le opportunità storiche e prepararsi all’irripidimento strutturale della curva. In questa fase di disinflazione, caratterizzata da una volatilità ancora elevata, privilegiamo i titoli di stato e il credito investment grade. Le obbligazioni dei mercati emergenti beneficeranno dell'allentamento della Fed e le obbligazioni in valuta locale diventeranno interessanti con l'indebolimento del dollaro USA.
- Diversificazione: materie prime, asset reali e alternativi, compresi gli hedge fund, miglioreranno i profili rischio-rendimento dei portafogli. Le materie prime, in particolare i metalli, saranno sempre più esposte alla geopolitica e a temi strutturali come la transizione energetica. Le dinamiche di domanda e offerta peseranno sul petrolio, il cui target prevediamo essere a 80 dollari al barile nei prossimi 12 mesi. La diversificazione dal dollaro dovrebbe continuare a sostenere l'oro, che secondo le nostre previsioni dovrebbe raggiungere i 2.500 $/oncia.
- Valute: nonostante la scarsità di alternative nel breve periodo, prevediamo un indebolimento del dollaro USA in seguito alla decelerazione della crescita statunitense e all'allentamento della Fed, mentre l'euro e la sterlina inglese dovrebbero recuperare forza. Nei mercati emergenti, privilegiamo le valute ad altissimo rendimento come quelle di Brasile, Messico, Perù, Indonesia e India.
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A proposito di Amundi
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Grazie alle sei piattaforme di gestione internazionali[3], alle capacità di ricerca finanziaria ed extra-finanziaria ed all’impegno di lunga data nell’investimento responsabile, Amundi è un nome di riferimento nel settore dell’asset management.
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