Outlook globale per gli investimenti di Amundi per il 2024: una crescita più lenta e disomogenea offrirà opportunità in fasi sequenziali

Outlook globale per gli investimenti di Amundi per il 2024: una crescita più lenta e disomogenea offrirà opportunità in fasi sequenziali

Milano, Italia,

  • Nel 2024 gli investitori dovranno affrontare un outlook economico disomogeneo e un rischio di volatilità più elevato.
  • La crescita globale rallenterà, trainata dal rallentamento delle economie sviluppate e da una lieve recessione negli Stati Uniti nella prima metà dell’anno. Il differenziale di crescita tra i mercati emergenti e quelli sviluppati sarà il più ampio degli ultimi cinque anni. L'India crescerà più rapidamente della Cina.
  • Prevediamo un'inversione della politica monetaria, con tagli dei tassi da parte della Fed verso la fine del primo semestre. Il sostegno fiscale diminuirà nei mercati sviluppati, in un contesto di elevato indebitamento, ma continuerà a sostenere la transizione energetica.
  • All’inizio dell’anno gli investitori dovrebbero concentrarsi sul debito sovrano, sul credito di qualità e sul debito dei mercati emergenti in valuta forte. Il cambio di rotta della Fed sosterrà gli asset rischiosi e le azioni asiatiche ne beneficeranno.

Milano, 5 dicembre 2023 – Per il 2024 Amundi prevede un outlook disomogeneo, caratterizzato da un graduale rallentamento della crescita globale e da un'inflazione che dovrebbe attenuarsi ma rimanere comunque al di sopra degli obiettivi delle banche centrali, fino alla fine dell'anno. Supponendo che la crisi in Medio Oriente rimanga contenuta, questo outlook economico globale caratterizzato da maggiore debolezza sarà determinato principalmente da un rallentamento nei mercati sviluppati. Prevediamo per il 2024 una crescita del PIL mondiale al 2,5% e ci aspettiamo che la crescita nei paesi sviluppati sia in media dello 0,7% contro il 3,6% dei mercati emergenti.

Per il 2025 prevediamo una crescita del PIL reale pari al 2,7% a livello globale, dell'1,5% per i mercati sviluppati e del 3,6% per i mercati emergenti.

Vincent Mortier, Group CIO di Amundi, ha dichiarato: "Nel 2024 gli investimenti si concentreranno su obbligazioni sovrane e societarie di qualità, e sul cercare la crescita con le azioni asiatiche, perché questa regione dovrebbe beneficiare di prospettive economiche migliori rispetto alle altre. Gli investitori dovrebbero inoltre ricercare opportunità nelle società posizionate su temi promettenti di lungo periodo, come la transizione energetica o la rilocalizzazione delle catene di approvvigionamento. Infine, gli investitori dovranno attendere la seconda metà dell'anno per prendere in considerazione le azioni europee”.

Monica Defend, Head of Amundi Investment Institute, ha aggiunto: "L'inversione di tendenza nella crescita, nell'inflazione e nella politica monetaria genererà opportunità per gli investitori di rafforzare la loro esposizione agli asset rischiosi nel corso dell'anno".

Matteo Germano, Global Deputy CIO di Amundi, conclude: “Il rallentamento dell’economia mondiale in un quadro frammentato, sia dal punto di vista economico che geopolitico potrebbe favorire il ritorno di una correlazione negativa tra azioni ed obbligazioni, premessa necessaria perché la diversificazione dei portafogli dispieghi il suo valore, a cui potranno contribuire anche asset reali, alternativi e commodities”.

SCENARIO CENTRALE: CRESCITA RALLENTATA E DISOMOGENEA

Il differenziale di crescita tra i mercati sviluppati e quelli emergenti dovrebbe raggiungere il livello più alto degli ultimi cinque anni. Gli Stati Uniti dovranno affrontare una lieve recessione nella prima metà del 2024, mentre la crescita dell'Eurozona rimarrà leggermente positiva e quella del Giappone dovrebbe rallentare. I mercati emergenti restano più resilienti ma mostrano una maggiore frammentazione. L'Asia sarà il principale beneficiario dei flussi di investimento.

  • Stati Uniti – Ci aspettiamo che gli Stati Uniti affrontino una lieve recessione nella prima metà del 2024, quando le condizioni finanziarie restrittive inizieranno ad avere un impatto su consumatori e imprese. Nel secondo semestre, la crescita dovrebbe stabilizzarsi al di sotto del potenziale e l'inflazione avvicinarsi all'obiettivo della Fed. Prevediamo un tasso di crescita dello 0,6% nel 2024 e dell'1,6% nel 2025.
  • Europa - La crescita nell'Eurozona dovrebbe rimanere debole, con dinamiche disomogenee tra i vari paesi, a causa di una politica fiscale più restrittiva che si sommerà a una politica monetaria già rigida. Prevediamo una crescita dello 0,5% sia per l'Eurozona che per il Regno Unito nel 2024, e rispettivamente dell'1,2% e dell'1,3% nel 2025.
  • I mercati emergenti si avviano verso un rallentamento ciclico dovuto alla debolezza della domanda globale. In Cina, ulteriori misure di stimolo fiscale non riusciranno a invertire il trend di rallentamento della crescita (3,9% nel 2024 e 3,4% nel 2025). L'India sta emergendo come una nuova potenza con prospettive economiche promettenti grazie a una forte domanda interna e a investimenti sostenuti (crescita del 6,0% nel 2024 e del 5,2% nel 2025). Infine, i paesi al centro di nuove rotte di approvvigionamento in Asia o ricchi di risorse naturali in America Latina dovrebbero essere favoriti.

LE BANCHE CENTRALI VALUTANO IL MOMENTO PER UNA SVOLTA “DOVISH”

Con una domanda più debole, l'inflazione dovrebbe convergere verso gli obiettivi delle banche centrali entro la fine del 2024. Tuttavia, le pressioni inflazionistiche permangono, in un periodo caratterizzato da una transizione energetica disordinata e dall'emergere di un nuovo ordine mondiale che potrebbero portare a un’impennata dei prezzi dell'energia e dei generi alimentari. Questi rischi potrebbero arrestare o invertire il processo in atto.

Riteniamo che le banche centrali dei paesi sviluppati manterranno i tassi invariati nel corso del primo semestre, fino a quando l'inflazione non apparirà ulteriormente sotto controllo. L'inflazione negli Stati Uniti influenzerà la risposta della Fed, determinando così la profondità della recessione. Ci aspettiamo che nel 2024 la Fed e la BCE ridurranno i tassi di interesse rispettivamente di 150 e 125 punti base. Nei mercati emergenti, la disinflazione è in corso e le banche centrali hanno un certo margine di manovra per ridurre i tassi, ma poco margine di errore per riallineare l'inflazione.


IMPLICAZIONI PER GLI INVESTIMENTI: ASSET ALLOCATION DINAMICA IN UN CONTESTO DI CAMBIAMENTI

Nel 2024 gli investitori dovranno affrontare prospettive economiche frammentate. L'elevata disparità delle valutazioni e il prosciugamento della liquidità in eccesso porteranno a una maggiore volatilità delle azioni. Il rallentamento della crescita e dell'inflazione potrebbero favorire il ritorno di una correlazione negativa tra obbligazioni e azioni, che rappresenterebbe una buona notizia per la diversificazione dei portafogli multi-asset. Gli asset reali e alternativi (come gli hedge fund macro e a reddito fisso) potrebbero contribuire alla diversificazione tradizionale. L'oro può fornire protezione dal rischio geopolitico e alcune materie prime possono rappresentare una copertura dall'inflazione.

  • Il reddito fisso domina in presenza di un picco dei tassi - Le obbligazioni di qualità (sovrane o societarie) sono l’asset class da privilegiare per l’inizio del 2024. Aggiungeremo gradualmente duration e ci concentreremo sul credito investment grade, sul debito dei mercati emergenti in valuta forte e sull'euro high yield a breve termine. Aumenteremo progressivamente l’esposizione al debito dei mercati emergenti in valuta locale dopo che la Fed avrà iniziato a tagliare i tassi e il dollaro USA si sarà indebolito. L'high yield statunitense potrebbe essere messo sotto pressione dagli elevati costi di rifinanziamento nel primo semestre e potrebbe tornare in auge quando le condizioni finanziarie si allenteranno nel secondo semestre.
  • Resilienza delle azioni - A nostro avviso sarà necessario mantenere una posizione difensiva a inizio 2024, concentrandosi sulla sostenibilità dei dividendi, sulla qualità e sulla bassa volatilità. Privilegiamo il segmento value negli Stati Uniti e in Giappone. Quando la Fed inizierà a tagliare i tassi, ci dirigeremo verso mercati e settori più ciclici, come l'Europa, i mercati emergenti e le small cap. I temi da tenere sotto osservazione nell'azionario saranno la transizione energetica, la sanità e l'intelligenza artificiale.
  • I mercati emergenti sono un motore chiave di performance – A inizio anno, privilegeremo il debito in valuta forte per poi aggiungere il debito in valuta locale dopo il cambio di rotta della Fed. L'azionario dei mercati emergenti dovrebbe beneficiare di un rimbalzo degli utili, in particolare in Asia. Nel corso dell'anno, dovremo osservare le storie di lungo periodo (India) e di “nearshoring”, nonché i vincitori della transizione energetica (esportatori di materie prime come il Brasile) e i progressi tecnologici (Cina).
  • La gestione valutaria sarà un fattore chiave nel 2024, date le aspettative di indebolimento del dollaro Usa.

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A proposito di Amundi

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Primo asset manager europeo fra i primi 10 operatori a livello mondiale[1], Amundi propone ai suoi 100 milioni di clienti - privati, istituzionali e corporate - una gamma completa di soluzioni di risparmio e di investimento in gestione attiva e passiva, in asset tradizionali o reali ulteriormente arricchita da strumenti e servizi IT che coprono l'intera catena del valore del risparmio. Controllata del gruppo Crédit Agricole, Amundi è quotata in Borsa e gestisce oggi AUM per quasi 2.200 miliardi di euro[2]

Grazie alle sei piattaforme di gestione internazionali[3], alle capacità di ricerca finanziaria ed extra-finanziaria ed all’impegno di lunga data nell’investimento responsabile, Amundi è un nome di riferimento nel settore dell’asset management.

I clienti di Amundi possono contare sulle competenze e sulla consulenza di 5.500 professionisti in 35 paesi.

Amundi, un partner di fiducia che lavora ogni giorno nell’interesse dei suoi clienti e della società

www.amundi.com    

Footnotes

 

  1. ^ [1] Fonte: IPE “Top 500 Asset Managers” pubblicato a giugno 2024, sulla base delle masse in gestione al 31/12/2023
  2. ^ [2] Dati Amundi al 30/09/2024
  3. ^ [3] Boston, Dublino, Londra, Milano, Parigi e Tokyo

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